Nel mio lavoro mi capita spesso di incontrare dei medici che diventano degli imprenditori.
È il caso di Enrico, noto otorino di 36 anni, che ha iniziato la sua attività come libero professionista e nel tempo, con l’aumento dei pazienti, ha creato un poliambulatorio di proprietà multi-specialistico chirurgico formato da professionisti medici con specializzazioni diverse: urologia, ginecologia, gastroenterologia, endocrinologia, dermatologia e neurologia.
Partendo sempre dall’anamnesi del patrimonio e del fatturato, Enrico ha subito dichiarato di aver fatturato circa 500.000 € durante l’anno.
È un ottimo fatturato ma non è tutto oro quel che luccica. Infatti, si lamentava delle troppe tasse pagate.
Cosa abbiamo fatto per lui?
Io e il team di MoneyDoc abbiamo iniziato a riflettere sulla possibilità di svolgere la professione attraverso la costituzione di una società a responsabilità limitata (S.r.l) inserendo anche la moglie all’interno di questa compagine.
A motivare il medico nella gestione del suo studio tramite una società di capitali ci sono ragioni quali: l’autonomia patrimoniale, i vantaggi fiscali e la facilità nella cessione delle quote.
Con la creazione di una S.r.l si ottiene una separazione tra il patrimonio della società e il patrimonio personale dei soci.
Questo consente ai soci di rispondere per le quote sottoscritte e i creditori possono attaccare solo il patrimonio sociale.
Inoltre, avere una società già avviata può essere utile in futuro per:
- La necessità di ampliare la compagine societaria;
- Ricercare nuove figure professionali;
- Reperire nuovi capitali;
- Realizzare il passaggio generazionale.
Ma l’aspetto fiscale è stato quello di maggiore rilevanza quando abbiamo iniziato alcune riflessioni con il giovane medico (in base al suo fatturato).
Il reddito come libero professionista viene tassato in base agli scaglioni Irpef, così definiti:
REDDITO | ALIQUOTA |
Fino a 15.000 € | 23% |
Da 15.001 € a 28.000 € | 25% |
Da 28.001 a 50.000 € | 35% |
Oltre 50.001 € | 43% |
Il reddito per una società a responsabilità limitata (S.r.l) viene attualmente tassato in base all’aliquota IRES fissa del 24%.
Per agevolare la comprensione facciamo una simulazione per verificare la convenienza della costituzione di una S.r.l., ipotizzato che la società non proceda alla distribuzione degli utili.
SRL | PERSONA FISICA | |
RICAVI | 500.000 € | 500.000 € |
COSTI | 250.000 € | 250.000 € |
UTILE ANTE IMPOSTE | 250.000 € | 250.000 € |
CONTRIBUTI ENPAM | – | -21.215 € |
IRES (24%) | -60.000 € | – |
IRAP | -9.750 € | -9.750 € |
UTILE DOPO IMPOSTE | 180.250 € | – |
TASSAZIONE IRPEF | – | -87.123 € |
REDDITO NETTO | 180.250 € | 132.002 € |
Con un reddito netto di 250.000 € il risparmio che il giovane medico avrebbe ottenuto – creando la società – sarebbe di circa 48.000 €.
Per essere precisi, da questa somma va tolto il costo amministrativo per la creazione di una S.r.l e un aumento del costo di gestione annuo per presentare il bilancio di esercizio redatto secondo lo schema CEE.
NB: Se il fatturato aumentasse il risparmio che si avrebbe con la creazione della società aumenterebbe, perché l’aliquota IRES dovuta dalla società è fissa mentre quella Irpef è progressiva e aumenta per scaglioni di reddito fino toccare un massimo del 43%.
Per questo medico, dunque, abbiamo usato diversi dati per valutare la convenienza di una situazione (la libera professione) rispetto all’altra (società a responsabilità limitata).
In questo modo, siamo riusciti a fornirgli una soluzione per pagare meno tasse, ma senza inventare strani stratagemmi.
È bene ricordare che ogni caso è diverso dall’altro e va valutato di per sé, con l’aiuto di un esperto in materia. Inoltre, più è alto il fatturato e più queste considerazioni devono essere prese in esame con attenzione.