Che tu sia un medico, un consulente finanziario, un architetto oppure un artigiano poco cambia. C’è un dato di fatto che accumuna tutti quanti: a nessuno piace pagare le tasse!
Tuttavia, ci stiamo avvicinando al versamento del secondo acconto delle imposte e quindi ho pensato di condividere con te alcune soluzioni per riuscire a pagare meno tasse, in una maniera idonea e, soprattutto, consentita dalla legge.
Mi riferisco al Riscatto, alla previdenza complementare e alla sanità integrativa.
Ho solo una piccola precisazione da fare, prima di addentrarmi nei dettagli. Le considerazioni che leggerai circa la deducibilità e la detraibilità valgono solo per i professionisti, titolari di partita IVA, soggetti al versamento dell’IRPEF.
Chi invece è iscritto al regime forfettario dovrà solo versare l’imposta sostitutiva. In questo caso la legge non prevede detrazioni e restringe il campo degli oneri che possono essere portati in deduzione.
Come può dunque un medico riuscire a pagare meno imposte?
Questa è una domanda che molti miei clienti mi sottopongono.
Vediamolo insieme.
La strada maestra è quella di investire per aumentare la propria pensione, andando a ridurre il bacino reddituale su cui si concentrerà il fisco. Per farlo puoi utilizzare lo strumento del riscatto: le somme versate per questa finalità sono infatti integralmente deducibili dal reddito imponibile.
Il riscatto ti consente di far valere, ai fini della pensione, i tuoi anni di studio universitario oppure gli anni legati al servizio civile o militare.
Riuscire a riscattare gli anni di studio o di leva, ti permette di andare in pensione prima del tempo.
Per il riscatto da allineamento dei contributi c’è un ulteriore vantaggio: i contributi pagati in più comportano un aumento della tua pensione futura.
Basta presentare una domanda di riscatto all’ENPAM e si può subito versare un acconto.
Tieni presente che il riscatto può essere totale o parziale: anche se non verserai il massimo possibile, tutto ciò che viene pagato verrà valorizzato nell’assegno futuro della tua pensione.
Anche chi ha già un riscatto in corso e lo sta pagando a rate può ottenere gli stessi benefici fiscali.
Se sei interessato a massimizzare lo sgravio, oltre alle normali rate puoi effettuare uno o più versamenti aggiuntivi, rimanendo nei limiti del debito residuo.
La seconda possibilità che hai per ridurre il tuo imponibile fiscale è l’adesione a una forma di previdenza complementare.
Tutte le somme versate entro la fine dell’anno al tuo fondo di previdenza complementare, per te o per i familiari fiscalmente a tuo carico, sono deducibili dall’imponibile, fino a un tetto di 5.164,57 euro. Inoltre, puoi recuperare le somme non dedotte nei primi 5 anni per un periodo compreso tra il sesto e il venticinquesimo anno di partecipazione.
Un’opzione che permette l’ampliamento del tetto di deducibilità sopra menzionato.
La terza strada per assottigliare la base imponibile è quella della sanità integrativa.
I medici e gli odontoiatri possono sottoscrivere un piano sanitario che garantirà la copertura anche al nucleo familiare.
Per aderire non sono previsti limiti di età anche per coniugi e conviventi.
Il costo dell’adesione a questa forma di sanità integrativa è assimilato ai contributi associativi che, per legge, possono essere detratti dalle imposte al 19 per cento, fino a un importo massimo di 1.291,14 euro.
Temi di arrivare impreparato al tuo appuntamento con il fisco?
Il mio compito è quello di aiutare ogni cliente a superare questo ostacolo. È vero, ci sono diverse imposte e contributi da pagare, ma è necessario acquisire maggiore consapevolezza riguardo a questi aspetti, non nascondendo la testa sotto la sabbia.
Per questo insisto molto sul dovere di accantonare parte delle entrate per le imposte e sul trovare soluzioni sicure che possano aiutarti a diminuire ciò che dovrai versare allo stato.
Vuoi saperne di più?
Io e il mio team siamo a tua disposizione per delineare una strategia efficace che ti permetta di affrontare il tuo appuntamento con il Fisco.