La corretta gestione del consenso informato accomuna medici e consulenti patrimoniali
Medici e consulenti patrimoniali, pur svolgendo lavori completamente differenti, hanno caratteristiche professionali simili. Sai cosa li unisce?
Approccio disciplinato alla professione, rispetto dei protocolli e delle linee guida, ascolto e cura della persona nella sua globalità, sono solo alcune analogie tra di loro. È soprattutto quest’ultimo aspetto che mi avvicina a te. Spesso infatti mi piace definirmi un vero e proprio “medico del patrimonio”.
Prova a pensarci, ciò che tu fai ogni giorno con i tuoi pazienti è simile al mio modo di lavorare con ogni medico.
Resto al fianco di ogni mio cliente cercando di spiegare i benefici e i rischi di certi investimenti, attraverso un processo di educazione finanziaria.
In un momento storico faticoso come questo, segnato da una forte instabilità dei mercati e da un forte rialzo dell’inflazione – stanno emergendo tassi al 4-5%, livelli mai visti negli ultimi 30 anni – il mio compito è quindi quello di rassicurati.
Questa è una grande analogia tra le nostre professioni. Ma non solo. C’è un altro aspetto su cui mi vorrei soffermare, ed è quello del consenso informato.
Perché ci accumuna?
Il consenso informato in medicina è l’accettazione libera che il paziente esprime nei confronti di un trattamento sanitario, dopo essere stato informato sulle modalità di esecuzione, i benefici, gli effetti collaterali e i rischi legati ad una specifica azione.
In ambito finanziario si deve applicare lo stesso meccanismo in quanto ogni investitore deve essere informato sui rischi delle operazioni finanziarie.
Cosa dice la legge? Vediamolo insieme.
Consenso informato: legge 22 Dicembre 2017, n. 219
Il 31 Gennaio 2018 è entrata in vigore la legge 22 Dicembre 2017, n. 219, contenente le “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate al trattamento”.
L’art. 1 della suddetta legge “tutela il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e autodeterminazione della persona e stabilisce che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, tranne che nei casi espressamente previsti dalla legge”, nel rispetto dei principi della Costituzione e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Lo stesso articolo afferma il diritto di ogni persona “di conoscere le proprie condizioni di salute e di essere informata in modo completo, aggiornato e a lei comprensibile riguardo alla diagnosi, alla prognosi, ai benefici e ai rischi degli accertamenti diagnostici e dei trattamenti sanitari indicati, nonché riguardo alle possibili alternative e alle conseguenze dell’eventuale rifiuto del trattamento sanitario e dell’accertamento diagnostico o della rinuncia dei medesimi”.
Costituzione Italiana, articolo 47 – Il risparmio e la sua tutela
In merito all’ambito economico finanziario, l’articolo 47 della costituzione italiana si aggancia alla perfezione all’articolo 219 di cui sopra.
Si legge che la “Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme”, affermando uno dei principi fondamentali della cosiddetta “Costituzione economica”: quello della tutela del risparmio.
Il suo valore fondamentale è la difesa del valore della moneta in quanto questa rappresenta uno dei fattori dell’equilibrio economico.
Il compito che la costituzione affida allo Stato è diventato, nel corso degli anni, sempre più difficile in quanto le forme di investimento e gli strumenti finanziari sono sempre più complessi e gli organi di controllo non riescono più a mettere al riparo i risparmiatori dai danni provocati da una gestione speculativa del denaro investito.
Il consenso informato tra medico e paziente
Quanto è importante il consenso tra medico e paziente, in termini di consapevolezza? Il consenso informato tra medico e paziente non rappresenta un semplice foglio da firmare, ma un vero e proprio processo di comunicazione. Il medico è chiamato ad utilizzare un gergo comprensibile e accessibile dal paziente e la comunicazione tra i due non deve essere unilaterale, ossia solo dal medico al paziente. Ogni parte deve essere coinvolta in questo processo.
Infatti, prima di un intervento chirurgo, di una qualsiasi analisi invasiva (una biopsia e/o una gastroscopia) oppure nel caso di trattamenti terapeutici (una chemioterapia e/o una radioterapia) il medico sa che è bene parlare con il proprio paziente, illustrando i rischi, gli effetti collaterali ma anche i vantaggi e i motivi che spingono a determinate azioni.
Dedicare poco tempo a queste procedure non garantisce al paziente il tempo adeguato a riflettere, informarsi, documentarsi e a far emergere dubbi e domande. Ecco ciò che ostacola il raggiungimento di un consenso veramente informato.
È perciò consigliato, soprattutto al termine del primo incontro conoscitivo, consegnare al paziente del materiale informativo affinché lo possa leggere e prendere la propria decisione in maniera consapevole.
Il consenso informato tra consulente patrimoniale e medico
Anche tra il consulente patrimoniale e il medico serve un consenso che permetta all’investitore di ottenere le giuste informazioni in merito ai suoi investimenti. Nel mio lavoro non prometto rendimenti, non mi piace “vendere fumo”. Al contrario, mi concentro su quello che il 95% dei consulenti patrimoniali in Italia non fa. Porto a ragionare il medico sulla perdita massima potenziale che, in un momento particolarmente negativo di mercato, si può avere.
Perdere il 20% in un dato periodo può rappresentare una perdita dolorosa per molti medici che hanno patrimoni cospicui.
Che cosa faccio per ogni mio cliente? Lo aiuto a diventare “finanziariamente consapevole” attraverso semplici domande:
“Sei in grado emotivamente di assorbire tale perdita?” e “Come reagiresti a una perdita temporanea del tuo patrimonio in vista di una risalita successiva?”
In base alle risposte che ottengo posso comprendere se il medico ha raggiunto un adeguato livello di “consenso informato”. Tutto questo eviterà al medico spiacevoli sorprese in caso di momenti particolarmente negativi di mercato. E a me, consulente patrimoniale, eviterà di essere additato o colpevolizzato per certe operazioni rischiose o difficilmente comprensibili.
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