Quando un medico presta il “Giuramento di Ippocrate” prima di iniziare la propria professione, sa già in cuor suo che “sarà un medico per tutta la vita”. È la sua vocazione, la sua missione, la strada che lo porterà ad occuparsi del bene più prezioso che possiede ogni persona, la salute.
Da dove nasce questa convinzione?
Il mio lavoro di consulente patrimoniale dei medici mi ha permesso, negli anni, di incontrare diversi professionisti “innamorati” del proprio mestiere.
Medici con la M maiuscola che, pur percependo pensioni Inps ed Enpam, continuano a svolgere la loro professione e, in alcuni casi, ad eseguire delicate operazioni chirurgiche nonostante siano vicini alla soglia degli 80 anni.
Purtroppo però la loro voglia di mettersi in gioco di continuo non può farci dimenticare che l’incremento delle loro pensioni comporta un sempre più ridotto adeguamento al costo della vita.
La “perequazione” delle pensioni prevede un incremento sulla base dell’inflazione Istat dell’anno precedente.
Ci sono sostanziali differenze tra pensioni erogate dall’INPS e dall’ENPAM.
Vediamo insieme alcuni dati e alcuni numeri.
Le pensioni Inps vengono indicizzate al 100% dell’inflazione solo nel caso di pensioni comprese nella fascia di 4 volte il minimo Inps (circa 515 €). Si tratta di assegni fino a 2.000 € lordi al mese.
I trattamenti più alti subiscono una rivalutazione parziale con le seguenti fasce:
- 77% tra 4 e 5 volte il minimo Inps;
- 52% tra 5 e 6 volte il minimo;
- 47% tra 6 e 8 volte il minimo;
- 45% tra 8 e 9 volte il minimo;
- 40% sopra 9 volte il minimo.
All’atto pratico un medico ospedaliero che va in pensione dopo 40 anni di onorata carriera, percepisce una pensione Inps di circa 3500 € netti. L’importo lordo si colloca nell’ultima fascia, ossia quella sopra 9 volte il minimo, con un adeguamento annuo pari al 40%.
Negli ultimi anni abbiamo assistito, a livello mondiale e in particolare anche in Italia, ad una inflazione ridotta (0,7% nel 2019, – 0,2% nel 2020) per cui questi mancati incrementi sono ancora accettabili.
Ma il vento sta cambiando.
Lo abbiamo percepito nel 2021 quando abbiamo assistito ad un aumento considerevole del prezzo di molte materie prime.
Dal rame, al petrolio, dal ferro al caffè al gas: il forte rialzo delle materie prime registrato nell’ultimo anno non sta risparmiando nessuno, con medie stimate del 70% sul 2020. Questi dati hanno portato l’Italia ad avere un’inflazione prossima al 4% nel 2021.
Il potere di acquisto dei medici pensionati Inps si troverà ancora una volta a ridursi e con il sistema di perequazione a scaglioni non avrà alcuna possibilità di recupero.
È andata meglio ai medici pensionati Enpam che non hanno subito nessun blocco della rivalutazione e hanno continuato a godere dell’adeguamento delle pensioni al costo della vita.
Le pensioni Enpam vengono rivalutate in misura pari al 75% dell’indice di inflazione fino al limite di 4 volte il trattamento minimo Inps e del 50% dell’indice per la quota che supera tale limite.
La rivalutazione decorre dal 01 Gennaio di ogni anno e viene materialmente pagata dalla pensione di marzo con gli arretrati dei 2 mesi precedenti.
La fondazione Enpam, grazie alla propria autonomia, non ha effettuato il blocco della perequazione come nel caso dell’Inps che, nonostante i parziali recuperi successivi, ha penalizzato gli importi al caro vita.
Ho il privilegio di essere il consulente patrimoniale, da quasi 10 anni, di un medico che alcuni giorni fa ha compiuto 100 anni.
Percepisce la pensione INPS dal 1986 e attualmente il suo assegno ammonta a 3600 € netti. Sta ancora studiando e affianca suo nipote, studente di medicina, nella preparazione degli esami universitari. Per capire l’andamento della sua pensione, l’ho chiamata per sapere se ricordava il suo primo accredito pensionistico, risalente al lontano 1986. Nonostante gli innumerevoli sforzi non ha saputo rispondermi. Per trovare una risposta ai miei dubbi ho voluto prendere alcuni dati Istat e ho notato che l’inflazione cumulativa, dal 1986 a Dicembre 2021, è stata di circa il 150%.
A quale conclusione sono giusto?
Il sistema di perequazione, che prevede un adeguamento parziale all’inflazione Istat, costringe i medici longevi, quelli che hanno la fortuna di vivere a lungo, a lasciare molti soldi negli anni.
Ma torniamo con la memoria al giorno del tuo giuramento di Ippocrate, qual è da sempre la tua missione?
Se scegli di diventare Medico per vocazione e decidi di esserlo per tutta la vita, forse riuscirai anche ad accettare inefficienze di questo tipo.
Credi di riuscire a sopportarlo?