Ogni medico che incontro mi insegna che i suoi pazienti, per ridurre al minimo i rischi di un disturbo di salute, dovrebbero rivolgersi a lui piuttosto che ascoltare le “voci di popolo” oppure i consigli trovati in rete.
Anche in ambito finanziario, di fronte all’instabilità dei mercati, è fondamentale confrontarsi con il proprio consulente patrimoniale, la figura giusta che ha il compito di aiutare ogni cliente a restare razionale e a mantenere la calma.
Infatti, come molti farmaci producono effetti diversi, a volte non sono separabili tra loro, anche i mercati finanziari hanno al loro interno una certa volatilità, che riguarda le fasi di oscillazioni dei mercati, più o meno importanti, che i risparmiatori faticano ad accettare.
Come difendersi?
Reazioni avverse a confronto
Per spiegarti questo concetto ho voluto mettere a confronto due tipi di reazioni avverse: quella ai farmaci e quella alle perdite.
Non c’è alcuna terapia farmacologica del tutto priva di ombre e di effetti collaterali indesiderati. Nonostante la ricerca si sforzi di rendere i farmaci sempre più selettivi, questo tipo di effetti collaterali è ancora frequente. Si tratta però di disturbi modesti e passeggeri. Quando invece andiamo incontro a reazioni nocive e/o indesiderate parliamo di reazione avversa del farmaco, che varia a seconda del tipo di farmaco, del paziente e delle modalità di impiego. È il rovescio della medaglia dei farmaci.
Cosa deve fare il paziente? Essere consapevole di questi possibili effetti e continuare ad affidarsi alla tua cura.
E negli investimenti? Cosa accade quando un investitore non riesce ad accettare le oscillazioni dei mercati?
Anche qui siamo di fronte ad una reazione avversa, quella verso le perdite. I mercati finanziari, per loro natura, salgono e scendono ma, nel lungo periodo, la loro tendenza è crescente.
Uno dei segreti per non farsi prendere dal panico è quello di imparare ad accettare la volatilità, quella variabile che consente ai mercati di offrire rendimenti nel tempo e di concentrarsi su un piano a lungo termine. Tenere a mente i tuoi traguardi sarà un modo per aiutarti a sopportare i “mal di pancia” che dovrai subire lungo il percorso.
Il denaro e le nostre emozioni
L’essere umano, tipicamente, è avverso alle perdite proprio per sua natura. Che cosa significa?
La paura o la delusione di realizzare una perdita di un certo importo è di gran lunga superiore rispetto all’aver ottenuto un guadagno dello stesso ammontare. Secondo alcune ricerche di finanza comportamentale, la delusione di aver perso 10 ha lo stesso peso della soddisfazione di aver guadagnato 25.
La versione ‘miope’ dell’avversione alle perdite.
Conosco diversi investitori, anche tra i medici che si sono affidati a me, che soffrono di una particolare tipologia di avversione alle perdite, un’avversione miope chiamata appunto myopic loss aversion. Di che cosa si tratta?
È l’incapacità di guardare e di ragionare in un’ottica di lungo termine, concentrandosi solo sulla paura di realizzare delle perdite nel breve, se non nel brevissimo periodo.
È una paura dominante, che induce ad un eccessivo e ossessivo controllo della performance di un investimento e che può portare l’investitore a non prendere in considerazione, e quindi a lasciarsi scappare, delle opportunità di lungo periodo vantaggiose.
Come difendersi dall’avversione alle perdite.
L’avversione alle perdite riguarda un po’ tutti. Il lavoro di un bravo consulente patrimoniale sta quindi nella corretta pianificazione del portafoglio di investimento, che dovrà tener conto di tre fattori fondamentali:
- l’obiettivo che ti poni per il portafoglio;
- l’orizzonte temporale che hai a disposizione;
- la tua propensione al rischio.
Solo dopo questa analisi si costruirà un portafoglio diversificato. Per quale motivo?
Diversificare per difendersi dall’avversione alle perdite
Diversificare gli investimenti è fondamentale per minimizzare i rischi e massimizzare i profitti.
Significa destinare il proprio denaro a diverse tipologie di strumenti finanziari, con l’obiettivo di tutelare il capitale investito.
I mercati, per loro natura, hanno una componente di volatilità che non consente a nessuno di prevedere cosa accadrà in futuro e come si muoveranno. Nei momenti di forte instabilità è sempre importante rimanere focalizzati sul proprio obiettivo e sull’orizzonte temporale.
In queste situazioni, il panico e la paura non aiutano. Meglio mantenere la calma e rimanere lucidi e concentrati.
Sono concetti che, come medico, già conosci. È ciò che fai ogni giorno con i tuoi pazienti, ti metti in ascolto, entri in empatia con loro e costruisci per loro un buon percorso di cura.
Perciò, in caso di reazioni avverse alle perdite, affidati alle cure del tuo consulente patrimoniale. Saprà intervenire in maniera tempestiva effettuando cambiamenti di portafoglio solo se necessari, facendoti così superare agilmente questa trappola mentale.
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