CUMULO E RICONGIUNZIONI NELLA VITA LAVORATIVA DEL MEDICO

Perché ogni medico dovrebbe conoscere gli aspetti legati alla sua gestione previdenziale?

Negli ultimi mesi sto incontrando diversi medici ai quali spiego nei dettagli in che cosa consiste il metodo MoneyDoc.

Questo progetto nasce per rispondere alle loro esigenze di natura finanziaria, patrimoniale e previdenziale. Realtà che, spesso, faticano a comprendere.

Moneydoc è quindi una sorta di bussola, utile al medico per orientarsi nel complicato mondo della finanza.

Ascolto tante storie e ogni volta ho l’impressione che chi mi sta di fronte, forse preso dalla frenesia dei turni di lavoro oppure dal poco tempo a disposizione, rimane all’oscuro rispetto all’andamento del suo patrimonio, delle sue disponibilità finanziarie e del suo futuro pensionistico.

Ci sono, per esempio, medici, dipendenti del SSN, che scelgono di abbandonare le strutture ospedaliere pubbliche per iniziare ad esercitare la libera professione. 

Qualche settimana fa ho avuto il piacere di parlare con il Dott. Paolo (nome di fantasia), giovane medico di circa 40 anni. Dopo 10 anni di onorata carriera all’interno di un ospedale pubblico, ha deciso di rinunciare allo stipendio fisso di circa 3.000 € netti mensili, lasciando così il certo per l’incerto. Il suo obiettivo? Ripartire, quasi da zero, lasciando la sua occupazione in ospedale per diventare pediatra di libera scelta.

Spiego al medico che questa scelta porta con sé vantaggi e svantaggi: se Paolo potrà godere di una maggiore libertà, dovrà però anche fare i conti con la necessità di crearsi un bacino di pazienti idoneo ad assicurarsi uno stipendio adeguato. 

Inoltre gli faccio notare alcune criticità che, da un punto di vista previdenziale, possono vanificare e rendere inutile i suoi 10 anni di contribuzione presso l’Inps. Riguardo a questo aspetto, il Dott. Paolo non ne sa nulla. E la cosa non mi meraviglia per niente.

Cumulo e Ricongiunzione per non perdere anni di contributi

A quale problema va incontro questo medico? Nel caso in cui i periodi contributivi maturati all’Inps siano inferiore ai 20 anni, la previdenza pubblica non riconosce alcuna pensione, ne restituisce i soldi versati. Paolo, per cercare di mettere a frutto i contributi pagati come medico ospedaliero, ha la possibilità di scegliere tra due meccanismi previdenziali, il cumulo e la ricongiunzione.

Conoscere al meglio le alternative resta la soluzione migliore per una scelta consapevole e il più possibile adatta alle proprie esigenze. Vediamole insieme.

Che cos’è il cumulo?

Questa tipologia di istituto permette al medico iscritto presso 2 o più gestioni previdenziali di cumulare tutti i periodi non coincidenti, ai fini del conseguimento di un’unica pensione, senza che i contributi siano trasferiti da una gestione ad un’altra. Il cumulo è gratuito e deve interessare tutti i periodi contributivi per intero, accreditati presso le diverse gestioni o Enti. Le gestioni determinano il trattamento pro quota in rapporto ai periodi di iscrizione maturati secondo le regole di calcolo previste dal proprio ordinamento e sulla base delle rispettive retribuzioni di riferimento. L’importo pensionistico complessivo è sempre corrisposto dall’Inps anche se l’onere dei trattamenti in regime di cumulo rimane comunque a carico delle singole gestioni interessate ciascuna in relazione alla propria quota. 

Il requisito minimo per la pensione di vecchiaia sono 20 anni e si potrebbe ottenere cumulando le due posizioni Enpam ed Inps.

Che cos’è la ricongiunzione?

È un meccanismo, a titolo oneroso, che permette di unificare i periodi di lavoro e i relativi contributi versati presso diversi istituti previdenziali. I contributi vengono trasferiti presso un solo Ente, ai fini dell’ottenimento di un’unica pensione.  Se prendiamo come riferimento il caso Paolo, è come se i suoi contributi venissero materialmente trasferiti all’Enpam, per poi essere acquisiti nella sua posizione previdenziale.

Di fatto, è come se li avesse sempre versati alla fondazione. 

Per procedere alla ricongiunzione, è necessario presentare una domanda all’ente previdenziale preposto, il quale comunicherà all’interessato il costo a suo carico, nonché il prospetto possibile delle rateizzazioni. Se entro 60 giorni dalla comunicazione non avviene il versamento della somma, per intero o solo per la parte corrispondente alle prime tre rate, la domanda di ricongiunzione decade. In caso di versamento parziale del costo a carico del medico, il procedimento di ricongiunzione si interrompe e si procede alla restituzione delle somme già versate al netto degli interessi. 

Meglio il cumulo o la ricongiunzione?

E’ difficile rispondere a questo quesito. Molto dipende dalla posizione anagrafica e assicurativa di chi presenta la domanda, così come dalle sue disponibilità economiche e dalle sue aspettative. Che cosa ho consigliato a questo medico? La soluzione migliore, nel suo caso, è quella di fare una domanda di ricongiunzione all’ Enpam.

Una scelta consapevole che permette a Paolo di non vanificare i suoi anni di servizio.

Anche tu vorresti fare la scelta di Paolo, lasciando il certo per l’incerto? Sei a conoscenza dei complessi meccanismi legati alla tua sfera previdenziale e pensionistica, soprattutto in casi come questo?

Il mio consiglio è quello di prestare grande attenzione nel momento in cui decidi di fare questo tipo di passaggio di status lavorativo.

Pianificare una consulenza personalizzata diventa fondamentale per non veder buttati al vento periodi di contribuzione, faticosamente versati. 

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