L’iscrizione all’Ente nazionale di previdenza dei medici (ENPAM) è prevista per medici e odontoiatri iscritti all’albo professionale.
Il fondo di previdenza generale è costituito da due gestioni separate “ Quota A” e “Quota B”.
La contribuzione obbligatoria è di due tipi, un contributo fisso per la quota A e un contributo proporzionale in base al reddito per la quota B.
Molti di voi si lamentano di come è gestito il patrimonio dell’Ente, delle scarse coperture pensionistiche che vengono date.
Si è arrivato persino a creare un movimento STOP ENPAM la cui missione è di aggregare più medici possibili per tentare di sopprimere questa fondazione inutile (così viene riportata testualmente nella pagina facebook del movimento).
Per cronaca sono iscritti circa 24.000 persone a STOP ENPAM, leggermente sotto il 10% del totale dei medici italiani.
Ipotizzare questa possibilità significa che anche geometri, notai, avvocati, ingegneri e altri albi professionali non verseranno alle rispettive casse.
Pura utopia, rafforzata anche da una sentenza della Corte di Cassazione che ha rimarcato la legittimità delle norme che regolano il pagamento dei contributi minimi agli Enti di previdenza dei professionisti.
Una cosa è chiara come medico: sei e sarai sempre obbligato a versare all’Enpam.
Mettiti l’anima in pace ma diventa pienamente consapevole dei vantaggi e diritti che l’iscrizione alla sola quota A ti può dare.
Se sei interessato a questo sei nel posto giusto visto che ho individuato alcuni vantaggi:
- MUTUI AGEVOLATI: fino a 300.000 € a tasso fisso del 1,70% per l’anno 2021 per acquistare la prima casa o lo studio professionale, solo però per i medici che hanno fino a 40 anni. Se lo confronto con le condizioni di una banca tradizionale, in termini di tasso non c’è una grande differenza.
L’unico vantaggio è che tramite l’ENPAM anche un medico con reddito modesto potrebbe accedere ai mutui;
- POLIZZE LONG TERM GRATUITE: assicurano per il rischio di non autosufficienza con un assegno di 1.200 € esentasse corrisposto sotto forma di rendita vitalizia. Se acquistata individualmente la copertura in base all’età del medico costerebbe tra i 400 € e i 1200 € annui;
- INABILITÀ ALLA PROFESSIONE: in caso di inabilità assoluta e permanente alla professione reddito di 15.000 € minimo annuo senza requisiti minimi di anzianità contributiva;
- CALAMITÀ NATURALI: in caso di danni alla prima abitazione o studio professionale ma anche beni mobili come auto, computer, e attrezzature è prevista un’erogazione di 18.000 € massima di aiuti a fondo perduto;
- PENSIONE: i contributi versati tornano indietro sotto forma di pensione.
Ho avuto modo di osservare le due pensioni di un medico ospedaliero oggi 73enne che assisto come cliente.
Pensione INPS 3.800 € ed ENPAM 100 € mensili.
Quest’ultimo valore sposta poco, è anche vero che il medico ospedaliero ha versato nella sua carriera pochi contributi relativi alla quota A.
Ancora oggi si parte da 115 e annui per gli studenti universitari di età inferiore ai 30 anni fino ai 1551,59 € per gli iscritti al disopra dei 40 anni.
- SUSSIDI: fino a 8.300 e annui ai medici in difficoltà economiche nel caso di interventi chirurgici, assistenza ad anziani, non autosufficienti, portatori di handicap, spese sostenute dalla famiglia dell’iscritto per malattia e decesso.
Nessuno si augura di poterne beneficiare.
Da una analisi oggettiva non cambiano la vita a te o ai tuoi familiari, ma come recita un vecchio proverbio “meglio poco che niente” .