DI PADRE IN FIGLIO: COME TRASMETTERE LA PRATICA MEDICA

Una delle più grandi aspirazioni per un medico prossimo alla pensione è quella di individuare un professionista valido al quale affidare il proprio studio medico. 

D’altronde, per coloro i quali hanno creato un proprio studio professionale acquistando l’unità immobiliare, investendo in macchinari e avendo nell’organico anche dei dipendenti, è legittimo pensare a chi poter lasciare tutto quanto è stato costruito nel tempo con fatica, dedizione ed impegno costante. Non punteresti anche tu a questo obiettivo? 

E se si verificasse l’opportunità di “passare il testimone” al proprio figlio? 

In questo caso, avere un figlio medico al quale consegnare il proprio “progetto imprenditoriale” gratificherebbe chiunque, non è così? 

Tuttavia, molte volte, la realtà è ben diversa dalla nostra immaginazione, dal nostro volere. Infatti, se penso ai miei clienti medici, solo il 25% di loro ha figli che hanno deciso, a loro volta, di diventare medici.  

Ma non sono soli. Questo è un fenomeno che accade in molte altre professioni: dottori commercialisti, avvocati e persino nella mia professione di consulente patrimoniale. Tanti sono i figli che non seguono le orme del proprio padre. 

In effetti lo scenario odierno ci dice che è molto più probabile che i figli seguano strade diverse dai propri genitori per una propria realizzazione personale. 

Eppure i “casi fortunati” in cui i figli decidono di raccogliere e di accettare questa sfida esistono. Perciò quale soluzione devono adottare i medici senior che vogliono “passare il testimone” al proprio figlio? 

Sicuramente quando si sceglie di trasferire ai figli il proprio studio medico la donazione è la strada principale perché permette di eseguire il passaggio senza imposte fiscali e impedimenti burocratici.  

Per gli studi professionali il legislatore non si è mai espresso con un quadro normativo specifico, a differenza della donazione di aziende, regolata da una normativa piuttosto chiara. 

Che cos’è la donazione? 

Secondo la norma la donazione è il contratto col quale, per spirito di liberalità, una parte arricchisce l’altra, disponendo a favore di questa di un suo diritto o assumendo verso la stessa un’obbligazione. 

Nel caso specifico dei medici, la donazione è un contratto stipulato mediante atto pubblico dove una parte (il medico padre) va ad arricchire un’altra (il medico figlio).  

In merito alla donazione di uno studio professionale, non essendoci compenso, non vi è tassazione ai fini delle imposte dirette.  

La donazione è soggetta ad un’imposta di donazione solo se si superano certi limiti di valore; in questo caso l’imposta è pari al 4% ma con una franchigia di 1.000.000€.  

Sotto questa somma di valore dello studio donato non si è tenuti a pagare nessuna somma.  

Ai fini del consumo della franchigia vanno tenute in considerazione tutte le altre donazioni che, in vita, il padre medico ha fatto al figlio medico.  

Ad esempio, nel caso in cui in passato il padre avesse trasferito denaro al figlio o avesse donato immobili, la franchigia sarebbe stata parzialmente erosa.  

Come si determina il valore della donazione? 

L’importo della donazione si determina valorizzando:  

  • I beni immobili, come l’acquisto dell’ufficio;  
  • I beni materiali mobili, come arredi e strumentazione tecnica;  
  • I beni immateriali, come i software e brevetti se presenti. 

Nel caso di donazione di beni immobili sono dovute anche le imposte ipotecarie (2%) e catastali (1%). 

Inoltre, sono da considerare anche crediti e debiti. Nel caso in cui il padre avesse dipendenti nello studio che hanno diritto al Tfr, il figlio donatario potrebbe accollarsi l’intero debito del Tfr.  

Il passaggio generazionale tra padre-figlio potrebbe diventare l’occasione per costituire una società, allargando la compagine sociale e i servizi resi ai pazienti.  

La strada della donazione, nel caso di passaggio generazionale padre- figlio medico, apre scenari importanti ed è un processo piuttosto lungo, che porta entrambi i soggetti a fare alcune riflessioni. 

Per prima cosa il medico padre deve prendere coscienza che non potrà continuare ad oltranza ad occuparsi del proprio studio e dei propri pazienti, perciò deve progettare per tempo un’efficace pianificazione successoria.  

Il figlio medico, invece, va messo nella condizione di fare esperienza, prima esternamente allo studio, per poi svolgere un cominciare a lavorare fianco a fianco di suo padre.  Questa è una fase fondamentale perché gli permette di conoscere i pazienti, entrare in empatia con loro, capire come il padre si comporta con ogni persona.  

Tutto questo viene messo in atto per accompagnare il giovane medico verso una nuova realtà, ossia la gestione di uno studio professionale già avviato da tempo. 

Andrà infatti incontro ad un vero e proprio salto di mentalità, che lo porterà da medico a medico – imprenditore.  

E tu? Hai valutato con attenzione questa possibilità? Noi di MoneyDoc siamo al tuo fianco per efficientare il passaggio di testimone tra te e tuo figlio.