SOS Pensioni: perché oggi se ne parla così tanto? I giornali e le riviste specializzate ci spiegano che i giovani medici (ma non solo) andranno incontro al rischio di percepire la pensione oltre i 70 anni.
Il motivo è presto detto: vivere più a lungo ci porta ad uscire dal mondo del lavoro sempre più tardi.
E pur essendo la longevità un successo dell’umanità, è comunque un fattore che ci obbliga a riflettere sul nostro domani e ad individuare per tempo le soluzioni per fronteggiare ogni tipo di esigenza. Anche quelle pensionistiche e previdenziali.
Durante le mie consulenze con i miei clienti medici, quando parliamo di previdenza, mi piace ragionare con loro in merito al concetto di sfruttare il Fattore Tempo. Spesso ripeto: “Chi ha tempo non aspetti tempo”.
Per quale motivo?
Pensare per tempo alla propria sfera pensionistica permette ad ogni persona di dare un nome e un volto a questo obiettivo e consente di destinare una parte del proprio reddito in uno specifico cassetto. Chiamiamolo pure una garanzia per un futuro tranquillo.
Occorrono però tempo e lungimiranza, peculiarità che ci aiutano a pianificare, già da oggi, un futuro previdenziale.
Quali soluzioni puoi adottare per arrivare sereno alla pensione?
Inizia a pensare ai tuoi obiettivi pensionistici già durante il periodo lavorativo, cominciando da subito a lavorare su questo progetto.
Se sei un medico agli inizi della tua carriera, quindi nel pieno della tua attività lavorativa, inizia a sognare e a costruire la tua pensione partendo dalla fine, visualizzando questo momento in un’ottica positiva come l’inizio di una nuova vita da vivere, con grande entusiasmo e gioia.
Poniamo il caso tu sia un giovane specializzando.
Essendo un giovane lungimirante decidi di preiscriverti all’Enpam durante gli ultimi 2 anni di Università e, contemporaneamente, inizi a lavorare come guardia medica. Questo ti porta ad iscriverti alla gestione dei medici di medicina generale e alla Quota B per gli incarichi di sostituzione.
Al termine della specialità otterrai un impego come lavoratore dipendente in una struttura pubblica e avrai quindi 6-7 anni di contributi versati alla gestione della Medicina generale, ai quali sommare i 4 anni di versamento alla gestione separata Inps come specializzando.
Una situazione ingarbugliata che non è lontana dalla realtà ma, al contrario, è vissuta da molti tuoi colleghi.
Come puoi sbrogliare la matassa?
Per mettere a frutto tutti i contributi maturati (e versati) nel corso della tua vita lavorativa è necessario valutare con attenzione la tua situazione previdenziale.
Quali sono gli strumenti che devi conoscere per valorizzare il maggior numero di anni utili?
Per prima cosa va detto che tutti i soldi versati all’Enpam ti verranno valorizzati e ti daranno diritto alla pensione. Oppure, se non ne avrai i requisiti, ti verranno restituiti con gli interessi.
Inoltre, l’iscrizione anticipata all’Enpam ti ha fatto guadagnare due anni di anzianità in più che potrai spendere all’Enpam o in futuro all’Inps se deciderai di avvalerti del cumulo, ossia strumento permette al medico iscritto presso 2 o più gestioni previdenziali di cumulare tutti i periodi non coincidenti, ai fini del conseguimento di un’unica pensione, senza che i contributi siano trasferiti da una gestione ad un’altra.
Esiste poi il meccanismo della totalizzazione, sempre gratuita, al pari del cumulo. Si totalizzano tutti i periodi ma i contributi restano lì dove sono. La totalizzazione dà la possibilità di poter recuperare spezzoni di contributi accreditati in più gestioni previdenziali al fine di poter raggiungere il requisito minimo del diritto a pensione. Ogni gestione calcola la propria quota di pensione in base ai periodi di iscrizione maturati.
Il metodo di calcolo applicato per determinare l’assegno di pensione è quello contributivo.
In alternativa potrai considerare l’eventuale convenienza della ricongiunzione, un meccanismo a titolo oneroso che permette di unificare i periodi di lavoro e i relativi contributi versati presso diversi istituti previdenziali.
Se invece non farai nulla, succederà che l’Inps ti darà una pensione per il lavoro da dipendente, alla quale si aggiungerà, quando ne avrai l’età, una quota dalla gestione separata.
L’Enpam invece ti verserà la pensione per il lavoro svolto da libero professionista e da convenzionato con il SSN.
Questi strumenti che ti ho elencato che hanno la stessa finalità ma hanno regole e caratteristiche diverse.
Il mio consiglio?
Scatta una fotografia alla tua situazione previdenziale mettendo in evidenza i punti fermi su cui costruire la strategia futura.
Per tutto il resto ci siamo noi di MoneyDoc, pronti a sviluppare insieme a te un’efficace pianificazione di investimento.