COME SI PUO’ CURARE L’ARITMIA-VOLATILITA’ DEL PORTAFOGLIO?

Prima la pandemia, poi la guerra e ora la corsa dell’inflazione. Si pensava che il 2022 fosse l’anno della svolta ma, ahimè, sono mesi che viviamo in balia dell’incertezza.

Il risultato?

Questo clima di forte instabilità – e paura – ha gettato i mercati nel caos dando inizio ad un ennesimo periodo di volatilità.

Lo so, Volatiltà è un termine che un medico potrebbe non conoscere alla perfezione. Perciò, per aiutarti a capire meglio questo termine prettamente finanziario ho deciso di paragonare il concetto di volatilità ad una parola a te più familiare, l’Aritmia.

Quando i mercati cominciano ad avere un “battito” irregolare, esattamente come per una improvvisa aritmia, i risparmiatori cominciano ad andare in ansia. E hanno paura.

Il “tracciato” del loro portafoglio comincia ad essere irregolare e serve intervenire prontamente con un efficace defibrillatore finanziario per ristabilirne la normale attività.

Ovvio, nessun consulente finanziario – me compreso – ha la bacchetta magica in grado di generare i giusti impulsi che possano riparare le crisi di mercato in tempi brevi.

Al contrario, ogni consulente deve poter aiutare ogni cliente a prepararsi a questi momenti.

E perché no, anche ad accettarli.

Come si può curare l’aritmia-volatilità del portafoglio?

All’inizio di ogni rapporto di consulenza è fondamentale predisporre un piano preciso insieme al cliente, individuando con lui obiettivi, orizzonte temporale entro il quale si vogliono raggiungere e soprattutto propensione al rischio, ossia quanto una persona, finanziariamente cardiopatica, è disposta ad accettare le oscillazioni di mercato.

Per questo motivo la prima cosa da fare è quella di puntare ad una strategia di lungo termine. Rincorrere i singoli “battiti” del portafoglio ha poco senso.

Per quale motivo?

La teoria del tutto e subito può pregiudicare la buona stabilità del portafoglio: il rendimento sicuro ed immediato non esiste perciò è sempre consigliato orientare il proprio sguardo ad un orizzonte temporale più lungo.

Questo ti permetterebbe di cogliere qualche opportunità in più.

Le oscillazioni possono far paura, ma è proprio in questi momenti che l’investitore costruisce le basi per futuri guadagni.

Il secondo step è quello di definire sin da subito i giusti passi per poter raggiungere gli obiettivi di salute del proprio portafoglio e cercare di rimanere saldi in questo percorso.

Cosa ci eravamo detti nel momento in cui abbiamo creato il tuo portafoglio? Cosa avevamo stabilito? Ma soprattutto, i tuoi obiettivi sono rimasti gli stessi?

Se la risposta è affermativa devi mantenere metodo e disciplina e proseguire in questa direzione.

Nei momenti di grande aritmia-volatilità i risparmiatori tendono a farsi prendere dall’ansia se non addirittura dal panico, commettendo azioni che il più delle volte portano a nuocere in futuro al benessere del loro portafoglio. Tipo?

Continuare ad investire e disinvestire nel tentativo di approfittare dei rialzi e di evitare i ribassi. In questo caso le probabilità di successo sono davvero poche.

La storia aiuta a gestire la volatilità

La storia dell’economia mondiale ci regala una grande lezione: dopo difficili periodi di recessione e di grandi incertezze, paesi e nazioni hanno saputo rialzarsi e ripartire più forti di prima. È l’altra faccia della crisi, quella delle opportunità.

La storia quindi è il nostro defibrillatore finanziario, capace di dare al nostro cuore una defibrillazione per ristabilirne la normale attività.

Prova a pensarci. Con il trascorrere del tempo, anche gli eventi più drammatici assumono successivamente un significato ed un valore completamente differenti.

Ecco perché l’importanza di riconoscere quando i trend sono di breve periodo o di lungo periodo è determinante per poter raggiungere i risultati.

Quando assistiamo a una diffusa volatilità sui mercati globali, dovremmo chiederci se l’elemento catalizzatore costituisca una minaccia a lungo termine per gli investimenti in regioni, settori e società lontani dall’epicentro di qualsiasi singolo evento. 

Considera, per esempio, un terremoto: se è vero che è un evento devastante per gli abitanti e che ha un impatto molto tangibile sull’economia locale, solo alcuni settori ne sono direttamente colpiti, mentre in altre regioni e in altri paesi l’impatto è davvero minimo. 
Nel lungo termine si è studiato che anche l’economia che ne è colpita riesce a ripartire. 

Cosa permette questa cosa? Questa sorta di contagio a breve termine può offrire opportunità d’investimento in asset che già apprezziamo, ad un prezzo più conveniente. 

Conclusione

Da quando affianco i medici con il mio lavoro sono sempre più convinto di una cosa: fare il consulente finanziario ha molte assonanze con il mestiere del medico.

Sai perché? Spesso ci troviamo a difendere i nostri pazienti/clienti da loro stessi, ossia dalle scelte legate all’emotività.

E tu, come medico e soprattutto come investitore, come affronti gli imprevisti legati alla volatilità dei mercati? Sei in grado di comprendere e di affrontare le varie aritmie di mercato?

Noi di Money Doc siamo pronti ad aiutarti a mitigare le tue paure e farti raggiungere gli obiettivi di crescita che ti sei posto.