RICONGIUNZIONE, CUMULO E TOTALIZZAZIONE: COSA PUO’ SCEGLIERE IL MEDICO

Il progetto MoneyDoc mi mette in relazione con diversi medici e ogni volta ho la stessa percezione: tutti ottimi professionisti nel loro ambito ma, a livello finanziario, molti hanno poca dimestichezza con gli investimenti. Cosa manca?

Quella consapevolezza finanziaria che permetterebbe ad ogni medico di trasformarsi da semplice risparmiatore ed efficace investitore. 

Durante i vari incontri emerge inoltre un aspetto che accomuna l’intero settore, ossia la mancanza di tempo. 

Il fatto di non riuscire a dedicare il giusto tempo alla propria sfera patrimoniale nella sua globalità – non ti parlo solo di investimenti ma anche di altri ambiti, ad esempio quelli assicurativi e previdenziali – rischia di compromettere il raggiungimento dei diversi obiettivi futuri. 

Facciamo un esempio e immaginiamo la tua sfera pensionistica.

Poniamo il caso che tu sia uno specialista ambulatoriale che sta versando i contributi previdenziali all’Enpam.

Ma, per i precedenti 8 anni, sei stato dipendente in un ospedale pubblico e hai versato i contributi all’INPS. Che fine fanno i tuoi contribuiti versati in quel periodo? 

Se non te ne curassi, correresti il rischio di vederli andare completamente perduti. All’Inps, infatti, il requisito minimo per avere diritto alla pensione come dipendente sono vent’anni e non è prevista la restituzione dei contributi, diversamente da quanto fa l’Enpam. 

Spesso, quando faccio notare ai medici questa cosa molti ne sono all’oscuro.

Quali strategie puoi adottare? 

Per non perdere i soldi versati all’Inps hai diverse opzioni: non ne esiste una più vantaggiosa di un’altra. Per mettere a frutto tutti i contributi maturati (e versati) nel corso della tua vita lavorativa devi valutare con attenzione la tua situazione previdenziale. 

Quali sono gli strumenti che devi conoscere per valorizzare il maggior numero di anni utili? 

Puoi decidere di trasferire all’ENPAM i contributi versati in passato con la ricongiunzione.  È un meccanismo, a titolo oneroso, che permette di unificare i periodi di lavoro e i relativi contributi versati presso diversi istituti previdenziali. 

I contributi vengono trasferiti presso un solo Ente, ai fini dell’ottenimento di un’unica pensione.  

Otterresti quindi un’unica pensione calcolata con il sistema dell’Enpam, che è più conveniente del contributivo puro della previdenza pubblica. La ricongiunzione va presentata all’ente previdenziale preposto attraverso apposita una domanda. 

Il suddetto ente comunicherà all’interessato il costo a suo carico, nonché il prospetto possibile delle rateizzazioni.  Ha un costo che varia in base all’età del contribuente, meglio quindi non aspettare troppo e non farla troppo in avanti negli anni. 

In alcuni casi però il montante di contributi che viene trasferito copre il costo della ricongiunzione che diventa gratuita. 

Ti ricordo inoltre che la spesa è interamente deducibile dal reddito. 

Un altro modo per recuperare i contributi dell’Inps è con il cumulo gratuito. 

Questo strumento permette al medico iscritto presso 2 o più gestioni previdenziali di cumulare tutti i periodi non coincidenti, ai fini del conseguimento di un’unica pensione, senza che i contributi siano trasferiti da una gestione ad un’altra. 

L’importo pensionistico complessivo è sempre corrisposto dall’Inps anche se l’onere dei trattamenti in regime di cumulo rimane a carico delle singole gestioni interessate, ciascuna in relazione alla propria quota.  Il cumulo è gratuito ma ci sono aspetti che lo rendono meno conveniente, come per esempio la reversibilità che verrebbe garantita secondo le regole della previdenza pubblica anche per la quota che spetta all’Enpam. 

La domanda si può presentare solo se non si è andati in pensione in nessuna gestione. Ad esempio: non potrai, a 65 anni, andare in pensione di Quota A e poi, dopo qualche anno, chiedere il cumulo per ottenere le altre quote, in questo modo infatti i tuoi 8 anni in Inps andrebbero persi. 

Ultimo, ma non per importanza, il sistema della totalizzazione. 

La totalizzazione è sempre gratuita, al pari del cumulo. 

Si totalizzano tutti i periodi ma i contributi restano lì dove sono. La totalizzazione dà la possibilità di poter recuperare spezzoni di contributi accreditati in più gestioni previdenziali al fine di poter raggiungere il requisito minimo del diritto a pensione. Ogni gestione calcola la propria quota di pensione in base ai periodi di iscrizione maturati. Il metodo di calcolo applicato per determinare l’assegno di pensione è quello contributivo. 

Con la totalizzazione si percepiscono due o più pensioni. La domanda va fattaprima di andare in pensione. 

Questi strumenti che ti ho elencato che hanno la stessa finalità ma hanno regole e caratteristiche diverse.  

Il consiglio rimane quello di non “abbandonare” i tuoi contributi accreditati all’Inps come dipendente. 

Al contrario pianifica una consulenza personalizzata: è una mossa fondamentale per non veder buttati al vento periodi di contribuzione, faticosamente versati.