LA SFIDA DI AMAZON ALL’AMBITO SANITARIO

L’intelligenza artificiale può davvero sostituirsi a un medico o a un farmacista nel primo consulto medico? 

In un futuro sempre più vicino potrebbe accadere che un medico virtuale di Amazon decida quando è necessario l’intervento di un collega umano, in camice e fonendoscopio.

Ci hai mai pensato? 

Il digitale avanza a ritmi serrati in ambito sanitario, ma l’interrogativo principale è: troppa tecnologia riuscirà a soddisfare il diritto alla salute dei cittadini? 

Oppure dietro a tutto questo ci sono solo ragioni di mercato? 

Amazon e la sfida alla sanità

Il colosso americano di Amazon continua a spingere sulla sanità con l’intento di rivoluzionare anche questo campo. La piattaforma vocale Alexa, per esempio, è in grado di fornire, in tempo reale, un primo consulto medico all’utente e molto altro. 

Anche i chatbot – i software che simulano ed elaborano le conversazioni umane sono utilizzati nel contesto medico.  

Alcuni Paesi come Regno Unito e Australia hanno adottato strumenti detti “symptom checker” per fornire una prima assistenza ai cittadini: una volta inseriti i sintomi, l’algoritmo in risposta darà una serie di ipotetiche diagnosi (da tre a venti) in ordine di probabilità e consiglierà di recarsi al Pronto soccorso, dal proprio medico curante o restare a casa e curarsi con farmaci che non richiedono un obbligo di ricetta (il cosiddetto “triage”). 

Una cosa è certa: ciò che permetterebbe ad Amazon di ottenere grandi risultanti nel campo della salute sono i dati.

L’azienda infatti possiede già una vastità di informazioni sulle persone e sulle loro abitudini di acquisto. 

Informazioni che potrebbero essere utilizzate per soddisfare le loro esigenze di salute. 

Come Amazon può sfruttare la potenza del digitale in ambito sanitario

La possibilità di sfruttare le potenzialità dal digitale anche nell’assistenza sanitaria potrebbe diventare una grossa opportunità per l’ingresso nel mercato della salute per questo gigante globale. 

Ecco un ipotetico scenario. 

Immagina se i dati sanitari personali potessero essere combinati con i modelli di acquisto per identificare un individuo a rischio di malattia cardiovascolare e le misure preventive potessero essere inviate tramite SMS.  Se il paziente peggiorasse e avesse bisogno di vedere un medico, sarebbe possibile fissare un appuntamento tramite un assistente personale virtuale.  

Durante l’appuntamento virtuale, il medico potrebbe ordinare una prescrizione usando i comandi vocali e due ore dopo il farmaco potrebbe giungere direttamente a casa del paziente.  

Fantasia o prossima realtà? 

Incorporando queste tecnologie nell’assistenza sanitaria, Amazon sarebbe in grado di trasformare l’esperienza del paziente e il suo modo di accedere alle cure. 

L’intelligenza artificiale non sostituirà mai medici e farmacisti 

Una cosa è certa: stiamo vivendo in un’epoca dove tutto corre molto veloce, in un contesto in cui il tempo sembra non bastare mai. 

È quindi ovvio che le comodità fornite dall’intelligenza artificiale potrebbero fornire una grossa soluzione. 

Ma se chiedere un consulto medico al proprio assistente virtuale è molto più pratico e veloce di recarsi dal medico di famiglia, il rischio è quello di ottenere risposte non compatibili al 100 % con le nostre richieste. 

L’intelligenza artificiale, seppur utile per molte cose, non sostituirà mai medici e farmacisti 

Queste figure hanno una competenza professionale e un bagaglio culturale che nessun sistema di intelligenza artificiale avrà mai.