QUANTO COSTA UN TRUST?

“Il medico e il romanziere sono uomini che prima di tutti debbono interessarsi alle creature”

Così scriveva lo scrittore francese André Maurois, sottolineando un aspetto etico e morale molto caro ad ogni medico.

È un lavoro, una missione, che contempla il benessere del paziente ma che, allo stesso tempo, deve tenere in considerazione anche quello del medico, che ha il diritto di tutelarsi dai molteplici rischi connessi all’esercizio di questa fantastica professione.

Sei consapevole del fatto che la responsabilità che, come medico, ti porti sulle spalle è una costante fonte di preoccupazione?

È necessario quindi mettere in atto tutte le procedure necessarie a proteggere la tua sfera lavorativa e personale da possibili cause di risarcimento danni.

Come puoi salvaguardare il tuo patrimonio? Qual è la miglior cura in questo caso?

Oggi la legge mette a disposizione una serie di strumenti giuridici necessari a tutelare te e la tua famiglia.

“Prevenire è meglio che curare” non è mai stato così vero, specialmente in queste situazioni.

Il trust come mezzo di tutela.

Il trust è uno strumento, istituito dal sistema giuridico inglese, che ha trovato legittimazione giuridica in Italia a seguito dell’adesione del nostro paese alla Convenzione dell’Aja del 1985 e resa esecutiva dal 01 Gennaio 1992.  Tuttavia, è sempre circolata l’idea che questo strumento possa essere utilizzato esclusivamente da coloro che possiedono grandi patrimoni da salvaguardare e tramandare nel tempo, soprattutto per i costi eccessivi che la costituzione e il mantenimento possono richiedere. 

Ma quanto costa realmente un Trust? 

È giusto pensare che il costo del trust vada proiettato anche in un’ottica futura di prevenzione in quanto che è comunque un rapporto a lungo termine: in questo senso si può paragonare il trust ad un paracadute o ad una assicurazione sulla vita.

Quando un soggetto compra il paracadute o decide di sottoscrivere il contratto di assicurazione vita a favore di terzi, non si augura di doverli utilizzare. Averli a disposizione, però, lo aiuta ad affrontare con maggiore serenità le avversità della vita. 

L’ammontare dei costi varia a seconda della tipologia dei beni segregati nel trust e ai compiti che il trustee deve svolgere per la loro amministrazione. 

Il primo costo da considerare è quello legato allo studio di fattibilità e alla redazione dell’atto istitutivo. 

Va detto che il trust, essendo uno strumento che va adattato alle singole esigenze, va progettato ogni singola volta, adattando e modificando la documentazione. 

Quindi il costo relativo non può essere standardizzato in quanto dipende dalla difficoltà e complessità del progetto, dal numero e dalla tipologia dei beni che si vogliono inserire all’interno del trust (e non dal loro valore), e da numerosi altri fattori. 

Lo studio di fattibilità è fondamentale per evitare di creare un trust viziato da errori di forma (o di sostanza). Lo studio viene fatto dal Trustee (gestore), a volte in collaborazione con i professionisti scelti dal Disponente (cliente medico).

In linea generale è possibile indicare un ordine di costi che parte da € 10.000,00/15.000,00 fino a cifre superiori. In secondo luogo, esigenze di pubblicità e data certa hanno fatto sì che la prassi dei trust interni preveda che l’atto istitutivo di trust sia sottoscritto innanzi ad un notaio. Ciò che comporta un costo tra i 1.500,00 ed i 3.000,00 euro. 

Qualora si segreghino in trust beni mediante atto pubblico è necessario considerare fra i costi l’onorario del notaio per i relativi atti di trasferimento. 

Ricordo che l’intervento del notaio è obbligatorio solo per i trasferimenti di proprietà di beni immobili, mobili registrati e quote di s.r.l. anche se, a mio avviso, sarebbe opportuno che anche dotazioni di beni di altra natura, quali liquidità e/o strumenti finanziari, rivestano tale forma. 

Oltre ai costi di istituzione del trust, sono previsti quelli relativi al suo mantenimento ed alla gestione, da parte del Trustee, dei beni conferiti. Anche in questo caso, essi sono variabili e dipendono dalle mansioni che il Trustee dovrà espletare durante la vita del trust. 

Commissioni e costi accessori del Trust.

Possono essere previste due tipologie di commissioni: 

a) Commissione di Amministrazione 

Questa commissione è relativa alle attività amministrative del Trustee ed include tutte le attività non gestionali, quali ad esempio: tenuta della contabilità, predisposizione del rendiconto annuale, partecipazione alle eventuali assemblee, gestione dei conti correnti, predisposizione delle dichiarazioni fiscali.  Non è proporzionale al valore dei beni, ma alla quantità di essi (numero delle società o degli immobili conferiti).  Il valore del compenso per l’attività di gestione ordinaria del fondo in trust, è fisso per gli immobili e va da un minimo di 1.500/3.000 €, relativamente ad un immobile in nuda proprietà, ad un massimo di 10.000,00/15.000,00 €, per un immobile in piena proprietà. Per partecipazioni societarie e liquidità/strumenti finanziari è pari ad una percentuale che va da un massimo di 0,20% ad un minimo di 0,05%, con tariffe decrescenti man mano che aumenta il valore del bene, calcolata sul patrimonio netto della società nel primo caso e sul controvalore dei beni medesimi nel secondo caso. 

 b) Commissione di responsabilità 

Questa commissione attiene alle attività più propriamente di gestione ed è proporzionale alla complessità dei beni conferiti. Include l’attività di relazione con gli asset manager, i beneficiari ed i guardiani. Queste commissioni sono ricorrenti e sono normalmente percepite all’inizio di ciascun anno solare. 

È possibile inoltre la presenza di altri costi accessori:

a) Commissioni a favore del Guardiano 

b) Commissioni di Distribuzione, di Scioglimento e/o di sostituzione del Trustee. 

Queste commissioni sono dovute a fronte delle attività necessarie per effettuare distribuzioni del patrimonio del Trust, per eseguirne lo scioglimento e/o per trasferire l’incarico ad un altro Trustee o co-trustee. 

La sostituzione del trustee nel corso della durata del trust.

In tale ipotesi, laddove il fondo in trust sia costituito da beni per il cui trasferimento dal vecchio al nuovo trustee è necessario l’intervento di un notaio, si devono considerare sia gli oneri notarili  che i costi connessi al compenso richiesto dal trustee uscente per il passaggio di consegne e gli adempimenti collegati. 

Il sopravvenire del termine finale di durata del trust

In tale ipotesi si rileva che la prassi dei trust interni non prevede alcuna penale di estinzione da corrispondere al trustee una volta raggiunto il termine finale di durata del trust. Analogo discorso vale nei casi di estinzione anticipata del trust o di sostituzione del trustee. In un trust creato in modo professionale, non esistono costi nascosti; è però evidente che il costo annuo complessivo deve essere in qualche modo giustificato dalla volontà del disponente di creare il trust. 

In conclusione, si può affermare che il Trust è uno strumento che può essere preso in considerazione da tutti i medici che vogliono raggiungere obiettivi di protezione. 

Una cosa che non può sfuggire alla tua attenzione è la tempistica.

In molti casi, infatti, si tende a correre ai ripari solo quando ormai è troppo tardi e ci è già stata notificata una richiesta di risarcimento. 

Per evitare questo pericolo è necessario muoversi con un po’ di anticipo.

Tanto è importante rivolgersi al proprio medico specialista in caso di bisogno, tanto è necessario rivolgersi al proprio consulente patrimoniale, esperto in strategie di protezione patrimoniale. 

Prevenire è meglio che curare, soprattutto in queste situazioni.

Il team di MoneyDoc è a tua disposizione anche per risolvere tali problematiche.