LA LEGGE GELLI E LA RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE DEL MEDICO

La legge Gelli-Bianco del 2017, nota ai più come legge Gelli – dal nome del suo relatore alla Camera, Federico Gelli – ha introdotto importanti novità in materia di sicurezza delle cure, riformando integralmente la responsabilità sanitaria dei medici. Ogni medico, indipendentemente dal ruolo ricoperto e dal regime lavorativo in cui svolge la propria professione, dovrebbe conoscerne le disposizioni principali tenendo in considerazione gli aspetti legati alla responsabilità civile e penale in cui può incorrere nell’esercizio del proprio lavoro.  

Tra gli obiettivi di questa legge troviamo, oltre alla maggior tutela dei pazienti danneggiati, la salvaguardia dei diritti degli operatori sanitari.

La legge in questione, infatti, nasce anche con l’intento di ridare serenità ai medici che svolgono con dedizione la propria professione, arginando – ed evitando – quella medicina difensiva che tanto nuoce ai pazienti e che produce costi non dovuti al Servizio Sanitario Nazionale nel suo complesso.  

Ma cosa si intende per medicina difensiva?

Quando si parla di Medicina Difensiva ci si riferisce a quell’insieme di azioni che hanno l’obiettivo di fornire non tanto la cura migliore ai pazienti, ma quello di proteggere il medico da tutte le implicazioni di responsabilità, soprattutto in casi molto complessi. La sicurezza delle cure e la buona gestione del rischio dovrebbero sempre essere la priorità per la tutela della salute del paziente ma, spesso, passano in secondo piano.

Cosa rappresenta quindi per gli operatori sanitari una legge di questa portata?

L’introduzione di questa norma mette in contrapposizione il concetto di sanità responsabile con quello di responsabilità sanitaria, puntando così a realizzare un sistema orientato a prevenire piuttosto che alla ricerca continua di un colpevole, dove la figura del medico è vista solo come una ambita preda risarcitoria. Questa contrapposizione tra concetto di sanità responsabile e concetto di responsabilità sanitaria è decisamente importante.

L’impostazione della legge porta a rivisitare il regime della responsabilità civilistica sanitaria, distinguendo tra strutture sanitarie pubbliche e private e medici che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, con responsabilità extracontrattuale, e con medici libero professionisti che hanno una responsabilità contrattuale.  

Quali sono le sostanziali differenze tra responsabilità extracontrattuale e responsabilità contrattuale?  

Nel primo caso la prescrizione è a 5 anni e l’onere della prova è in capo al paziente danneggiato. Quando parliamo di responsabilità contrattuale la prescrizione dura 10 anni e l’onere della prova è a carico della struttura e del medico inadempiente.  

L’alleggerimento della posizione del medico in materia penale è dovuto al fatto che il professionista che ha commesso un danno non viene ritenuto responsabile se dimostra di aver agito con competenza e serietà e nel caso in cui abbia correttamente rispettato le raccomandazioni delle linee guida definite ai sensi di legge.  

Cosa comporta il mancato rispetto delle linee guida? Nel caso di inosservanza la responsabilità del medico sussiste a meno che il discostamento dalle linee guida sia imposto dalla specificità del caso concreto o dalla risoluzione di problemi tecnici di particolare difficoltà. Dall’altro lato rispettare le linee guida, accreditate presso la comunità scientifica, non esonera il medico dalla responsabilità penale qualora la particolarità del quadro clinico del paziente imponga un percorso diverso rispetto a quello riportato dalle indicazioni imposte dalle strutture sanitarie.  

Nonostante la legge Gelli abbia cambiato e, a tratti, alleviato il modo di intendere la responsabilità medica, è necessario che ogni medico analizzi in maniera accurata la propria posizione.

Sei consapevole del fatto che, ogni giorno, è come se camminassi sul filo del rasoio e che la professionalità acquisita sul campo potrebbe non essere sufficiente a tutelare la tua integrità professionale e patrimoniale?

Oggi, il nostro ordinamento, mette a disposizione diverse soluzioni legali che mirano a proteggere e a garantire nel tempo la continuità del patrimonio di ogni medico.

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