MEDICO DIPENDENTE DEL SSN: COME FARE LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI SENZA COMMERCIALISTA

Ogni medico dipendente del SSN che non ha redditi derivanti alla libera professione può accedere al modello 730 precompilato direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate. 

Si potrà iniziare a presentare la dichiarazione dei redditi – con la scadenza che resta fissata al 30 settembre

Sarà possibile intervenire sul proprio modello della dichiarazione dei redditi per integrarla oppure per modificarla e, infine, inoltrarla telematicamente. 

Per avvalersi del Modello 730 precompilato i contribuenti possono accedere alla propria dichiarazione direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate senza avvalersi di intermediari.

So bene che come medico queste cose burocratiche ti infastidiscono e non hai voglia di perdere nemmeno un minuto dei tuoi pensieri in simili incombenze, ma cercherò di semplificarti al massimo la vita guidandoti passo dopo passo

  • PRIMO PASSO: ACCEDERE AL SITO INTERNET DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE 

Per poter accedere al modello precompilato serve lo Spid

In alternativa, sono valide le credenziali di “Fisconline”, ossia le credenziali dell’Agenzia delle Entrate, il Pin dispositivo rilasciato dall’Inps, dove potrai accedere al modello 730 precompilato direttamente dal portale dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. 

Si può anche accedere all’area riservata del portale dell’Agenzia delle Entrate usando la Carta d’identità elettronica (Cie) e la Carta nazionale dei servizi (Cns). 

  • SECONDO PASSO: VERIFICARE I DATI DELLA DICHIARAZIONE PRECOMPILATA 
Una volta effettuato l’accesso al sito dell’agenzia delle entrate hai già fatto una parte considerevole del tuo percorso. 
Accedendo alla dichiarazione precompilata il contribuente deve visualizzare e controllare i dati già inseriti e verificare quelli che mancano o che non sono corretti. 

Risultano già inseriti i redditi indicati nelle certificazioni uniche,  le spese sanitarie e universitarie, gli scontrini delle farmacie, gli interessi passivi sui mutui, i premi assicurativi,  le spese funebri , i contributi previdenziali versati per lavoratori domestici, gli oneri sostenuti per la previdenza complementare, gli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica. 

Per sintetizzare, si tratta di tutte le informazioni legate al codice fiscale del contribuente che sono state trasmesse da “soggetti terzi” all’Agenzia delle Entrate. 

Tra le novità che rischiano di avere effetti concreti sulle detrazioni Irpef, c’è quella che riguarda la tracciabilità delle spese mediche

A partire dell’anno d’imposta 2020, la detrazione del 19% degli oneri sostenuti spetta solo nel caso in cui le spese siano state effettuate con strumenti di pagamento tracciabili, ovvero tramite bonifico bancario o postale, o con carte di pagamento elettroniche. 

Non saranno detraibili, quindi, le spese mediche pagate in contanti. La tracciabilità, però, non riguarda tutte le spese mediche: quelle effettuate in farmacia, ad esempio, si possono continuare a pagare in contanti.

Una volta verificati i dati inseriti le possibili azioni sono le seguenti:

  • Confermare il modello precompilato: se non c’è necessità di correggere i dati inseriti o di aggiungerne altri si potranno confermare le informazioni già presenti a sistema. 
  • Modificare il modello: si possono correggere i dati già inseriti perché errati o incompleti o integrarli con dati non presenti nel 730 precompilato.

Il contribuente che decide di inviare il modello 730 precompilato al Fisco dovrà indicare il sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio, scegliere la destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’Irpef. 

  • TERZO PASSO: TRASMISSIONE DEL MODELLO 730 PRECOMPILATO 

Ormai il più è fatto, ti basterà spingere il tasto invio per completare definitivamente le tue fatiche. 

A questo punto, se il 730 precompilato viene inviato senza effettuare modifiche, non ci saranno controlli sulle spese detraibili e deducibili. 

La dichiarazione dei redditi si considera accettata anche se il contribuente esegue modifiche che non incidono sul calcolo del reddito complessivo o dell’imposta, variando, per esempio, solo i dati anagrafici relativi alla residenza.

Se vuoi evitare tutto ciò potrai delegare un Caf (centro di assistenza fiscale) o un professionista abilitato (consulente del lavoro o dottore commercialista) alla gestione totale del modello, ma ti posso assicurare che nella pratica è più facile di quanto possa immaginare.